Panorami mozzafiato sulle Dolomiti: vivi le Dolomiti da un’angolazione diversa e scopri i nostri punti panoramici, che promettono impressioni uniche. In tutta la Val di Fassa diversi punti panoramici tra i 2.100 e 3.200 m di altezza ti aspettano e ti cattureranno con i loro panorami fantastici.
Bellezze rare e sconvolgenti divenute miti. All’ombra del Sass Pordoi, delle Torri del Sella, della Marmolada e del Catinaccio, gli abitanti della Val di Fassa hanno ambientato alcune delle leggende più famose delle Dolomiti. E, oggi, basta raggiungere le terrazze naturali di queste montagne, che all’alba e al tramonto i raggi del sole colorano delle calde sfumature dell’Enrosadira, per comprendere l’amore dei Ladini per questi angoli di paradiso da cui si godono suggestivi panorami.
A nessuno è concesso giungere in Val di Fassa senza affacciarsi, almeno una volta, su qualche “belvedere“, da dove si dominano paesaggi unici e lo sguardo si perde a 360 gradi fra picchi e distese che sembrano inspiegabilmente non avere confini. Moderni impianti a fune sono in funzione in estate e in inverno per assicurare a tutti la possibilità di ammirare l’imponenza dell’ambiente alpino ed impersonare per un attimo la sovranità di Re Laurino, con tutto il regno dolomitico ai propri piedi.
Descrizione: Il Sass Pordoi, in alta Val di Fassa, è una meta unica al mondo facile da raggiungere grazie alla funivia (aperta sia in estate sia in inverno) che dal Passo Pordoi (12 km da Canazei), in soli 4 minuti, porta a 2.950 metri di quota. Una volta arrivati in cima, tra pietre e massi emersi dal mare milioni di anni fa, il paesaggio lascia davvero senza fiato: davanti agli occhi compaiono straordinariamente vicini Marmolada, Sassolungo, Catinaccio e, poco più distanti, la conca d’Ampezzo e le propaggini meridionali dei gruppi dell’Ortles, del Cevedale fino alle Alpi svizzere ed austriache. Dalla cima del Pordoi si individuano chiaramente anche le numerose escursioni e le vie attrezzate che “scalano”, sulle pareti di dolomia, il gruppo del Sella e le altre montagne della vallata ladina.
Descrizione: in Val di Fassa, Canazei sia in estate sia in inverno è una meta ambita da tutti; comodi impianti di risalita permettono l’immediato arrivo in alta montagna, nella conca del Belvedere. Da Col dei Rossi, a quota 2.382 metri (raggiungibile comodamente in funivia), si gode un panorama mozzafiato; ci si trova completamente immersi nella natura e circondati dalle montagne più belle: la Marmolada Regina delle Dolomiti, l’imponente Sassolungo, il famosissimo Gruppo del Sella e chiaramente all’orizzonte le altre cime fanno da cornice a questa incantevole località.
Descrizione: al centro della Val di Fassa si trova la casa di Re Laurino, dove il leggendario sovrano dei Monti Pallidi creò il suo “giardino di rose”. Il Catinaccio-Rosengarten (Patrimonio Naturale Unesco) è uno dei gruppi montuosi più affascinanti delle Alpi. In estate è un mondo di prati, roccia e fiaba che merita davvero d’essere esplorato, a cominciare dal panorama. Con una moderna funivia, direttamente da Vigo di Fassa, in soli 3 minuti, si raggiunge il belvedere del Ciampedìe a quota 2.000 metri. Qui si gode una vista a 360° sui gruppi del Catinaccio e del Sella, le Torri del Vajolet, il Sassolungo, le Creste di Costabella, il Latemar, la Marmolada, il Buffaure e i Monzoni. La conca del Ciampedìe, un meraviglioso parco giochi naturale per i bambini, è il luogo di partenza per passeggiate e trekking di diverse difficoltà. In inverno, invece, è un punto privilegiato per ammirare le vette imbiancate delle Dolomiti e, perché no, per godersi qualche bella sciata sulle famose piste “Tomba” o “Thöni”.
Descrizione: il Passo Sella (2.244 m) è una distesa che separa il massiccio del Sassolungo dal gruppo del Sella e segna il confine naturale tra la Val di Fassa e la vicina Val Gardena. Si raggiunge da Canazei in auto, in circa 15 minuti, in parte percorrendo la centenaria Strada delle Dolomiti resa famosa anche dal ripetuto passaggio del Giro d’Italia
Descrizione: con i suoi 3.342 m è la cima più alta delle Dolomiti. La Marmolada è una vera Regina, con tanto di mantello: il suo ghiacciaio. Una montagna protagonista di tappe fondamentali della storia dell’alpinismo e dello sci. Si raggiunge da Canazei con la statale che conduce al Passo Fedaia, a 2.057 metri. Arrivati sul valico alpino si resta estasiati di fronte alla possanza della montagna che si specchia nel lago artificiale di Fedaia. Qui si trovano accoglienti rifugi ed anche il Museo della Grande Guerra 1914-1918 (aperto da metà maggio a settembre), curato da Andrea De Bernardin e frutto dell’attenta raccolta di reperti bellici ritrovati proprio sul fronte della Marmolada, dove fu costruita dai militari austro-ungarici la “Città di ghiaccio”, una fitta rete di gallerie e postazioni di avvistamento.
Descrizione: la conca del Ciampac (2.152 m), all’ombra della vetta del Colac e della Crepa Neigra, un tempo era un circo glaciale. Oggi la località, si raggiunge in pochi minuti da Alba di Canazei con la cabinovia, d’inverno è un’importante skiarea collegata direttamente con Pozza-Buffaure e Canazei-Belvedere (Skitour Panorama), mentre d’estate è il luogo ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta con i bambini, grazie all’ottima esposizione al sole, alla presenza di rifugi e di un’area gioco ben attrezzata.
Le vette delle Dolomiti sono anche il regno di tanti laghi pittoreschi, nelle cui acque si specchiano boschi verde intenso e imponenti guglie rocciose. Oasi incantate, che invitano a sguazzare nell’acqua, fare una sosta e rilassarsi. Luoghi dal fascino naturale, che entusiasmano grandi e piccoli turisti in vacanza sulle Dolomiti.
Descrizione. Nella vacanza in Val di Fassa non può mancare una gita al più incantevole lago alpino delle Dolomiti, il Lago di Carezza! Il piccolo lago di montagna deve la sua fama all’acqua verde e limpida e allo splendido panorama con Catinaccio e Latemar che si specchiano in essa. Grazie alla sua natura fiabesca, il lago è parte di numerose leggende trentine ed è stato d’ispirazione per molti scrittori e pittori famosi.
Descrizione: Il lago di Fedaia è un lago delle Dolomiti, localizzato subito a ponente del passo Fedaia. È situato nel comune di Canazei, in provincia di Trento.
Panorama del lago. Esistono in realtà due laghi di Fedaia, separati fra loro da una diga artificiale chiamata Controdiga di Maria al Lago. Il più noto ed esteso è quello occidentale, originatosi dopo la costruzione di una diga nel 1956; l’altro, di origini naturali ha dimensioni decisamente più ridotte e si è formato a causa di uno sbarramento morenico glaciale. Si estendono tra il Passo Fedaia e la fine della val de Ciampié, stretti tra il massiccio della Marmolada (a sud) e il massiccio della Mesola (a nord).
Il lago artificiale si allunga per circa 2 km in direzione est-ovest sino alla diga alta 57 m, lunga 622 m e spessa alla base 42 m. La centrale idroelettrica annessa permette la produzione di 20 MW di energia.
Descrizione: Il Lago D’Antermoia si trova nel Massiccio del Catinaccio che fa parte del gruppo delle Dolomiti. Il lago è d’origini glaciali, nel periodo del disgelo il lago viene alimentato da piccole sorgenti del Ruf de Antermoia che scorre in gran parte sottoterra, per poi diventare emissario con il torrente Ruf de Udai, dando la particolarità a questo lago di non prosciugarsi nel periodo estivo come accade ad altri laghi d’origine glaciale. Nei pressi del lago c’è il Rifugio Antermoia.
Itinerario: Da Pera, qui si trova un parcheggio gratuito con la partenza della seggiovia Vajolet, e la partenza dei bus navetta che arrivano a Gardeccia. Arrivati al Rifugio Gardeccia 1948m s.l.m. ci si incammina sul sentiero sat 546 è una strada carrozzabile con un paesaggio mozzafiato sulle cime del Gruppo Catinaccio, che in circa 50 minuti ci porta al Rifugio Vajolet 2243m s.l.m.- Rifugio Preuss 2248m. s.l.m. che sono fronte le Cime del Vajolet, i due rifugi fra di loro distano 5 minuti. Dal rifugio si prende il sentiero sat 584 in circa 1h10 si arriva al Rifugio Passo Principe 2601m. s.l.m. sotto le Cime-Piccola-Grande Valbona Lungo il sentiero si possono anche vedere delle sculture di artisti di DolomiaArt(presenti fino a fine estate). Dal rifugio si prosegue sul sentiero sat 584 in circa 30 minuti si è al Passo D’Antermoia 2770m s.l.m. e in circa 1h20 al Rifugio Antermoia. Il sentiero sale sotto il Catinaccio D’antermoia aggirandolo. Arrivati al Passo D’Antermoia ci si prensenta il Vallone D’Antermoia 2530m. s.l.m. una valle di formazione glaciale, il sentiero inizialmente è in discesa per poi diventare pianeggiante, fino arrivare al Lago D’Antermoia, da qui in circa 10 minuti si arriva al Rifugio Antermoia 2496m. s.l.m.
Rientro: Dal rifugio si prende il sentiero sat 580 che fa parte dei sentieri della Via Alpina, Passo di Dona-Mazzin-Fontanazzo, arrivati al Passo di Dona 2516m. s.l.m. si prosegue per Val de Udai- Val de Dona- Val Duron. Il sentiero da prima su fondo ghiaioso scende verso la Val de Dona che è una distesa pianeggiante di prati e pascoli, dopo circa 40 minuti ci si trova un bivio si prosegue su sentiero sat 580 Camerloi- Val Udai- Mazzin. In circa 15 minuti si arriva a Camerloi 2200m. s.l.m. Qui comincia la discesa verso la Val Udai sentiero sat 580 Val Udai- Pian di Udai- Mazzin. Il sentiero scende in valle con buona pendenza segue in parte torrente Ruf de Udai, per aiutare la discesa ci sono dei tratti che sono serviti da fune metallica. Lungo il sentiro si trova anche un bivacco di fortuna e si può ammirare la cascata Spina da Lèch. Il sentiero comincia a diventare boschivo si arriva al bivio Soscorza 1720m s.l..m si prosegue sat 580 verso Mazzin. Poco dopo circa 15 minuti si trova un bivio, si abbandona il sat 580 e si prosegue per il sentiero sat 579 che ci porta verso Pera in circa 40 minuti. Il Sentiero prosegue nel bosco fino alla porte del paese di Pera, si attraversa l’abitato fino che si arriva al parcheggio dei bus navetta.
Difficoltà: EE escursionisti esperti Tempo di percorrenza: 5-6 ore
Descrizione: Il lago di Braies è un fantastico lago naturale in Alto Adige. In estate il Lago di Braies è di colore smeraldo, in inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Il lago, in ogni stagione dell’anno, é il punto di partenza per passeggiate, alpinismo, gite con le racchette di neve, ecc… Anche gli appassionati del Nordic Walking avranno la possibilità di trovare numerosi percorsi nelle immediate vicinanze.
Alcuni dati salienti:
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La formazione. La leggenda narra di selvaggi che si recarono sulle montagne della Valle di Braies alla ricerca di oro e di pietre. Avidi e invidiosi pastori della valle tentarono di rubare i loro tesori, ma non ci riuscirono perché, per proteggere il tesoro, questi ultimi aprirono delle fontane sotterranee e gettarono il tesoro nel lago di Braies.
La natura è la vera protagonista. D’estate potrete utilizzare nostalgiche barche a remi che fino a cento anni fa rappresentavano l’unica possibilità per raggiungere la riva opposta. Oggi, i più coraggiosi si tuffano nell’acqua gelida e limpida per poi lasciarsi scaldare dal sole. Altri ancora si rilassano pescando.
Set cinematografico della serie televisiva “Un Passo dal cielo“ . La Valle di Braies, in particolare il Lago di Braies, fanno parte del set cinematografico della serie televisiva “Un passo dal cielo“ con Terence Hill. Tra il 2010 e il 2016 sono state girate quattro serie da circa 50 puntate. Nel film, tuttavia, il lago è chiamato “Lago di San Candido.“
Un paradiso per i bambini. Si sa che la natura è il miglior parco giochi per i bambini e il lago offre particolari modalità di esplorazione: lasciare penzolare i piedi nell’acqua, correre scalzi sulla roccia, sul legno, su prati, radici e sulla morbida sabbia. Da inizio giugno fino agli inizi di ottobre, ogni venerdì alle ore 10.00 i bambini potranno trascorrere una giornata all’insegna dell’avventura al Lago di Braies!
Descrizione: Il Lago di Misurina è uno dei laghi più belli d’Italia. È un lago naturale che si trova nel Cadore, in provincia di Belluno, a 1.754 metri di altitudine ed è molto grande. Ha un perimetro di 2,6 chilometri ed è profondo circa 5 metri. D’estate è un’importante meta di turismo, ma anche in inverno solitamente il lago si ghiaccia completamente e diventa completamente calpestabile.
Attorno a questo lago gira una leggenda che ne aumenta ancor più l’interesse. La leggenda narra la storia di Misurina, figlia unica del re Sorapiss, governatore delle terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Misurina era una bambina viziata, molto capricciosa e dispettosa, ma era anche una bambina molto graziosa. Per il re Sorapiss, rimasto vedovo, era l’unica ragione di vita. Il re giustificava quindi il comportamento della bambina dando la colpa di tutto alla sofferenza che la piccola provava per la mancanza della figura materna.
Al compimento dell’ottavo anno di età, Misurina venne a conoscenza dell’esistenza di una fata che viveva sul Monte Cristallo e che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse. Misurina supplicò lungamente il padre affinché le procurasse lo specchio, che desiderava a ogni costo, finché Sorapiss cedette e l’accompagnò.
La fata resistette a lungo, perché non voleva accontentare quella bimba capricciosa ma, di fronte alle lacrime di Sorapiss, finì per acconsentire, ponendo però una condizione, nella speranza che il re e sua figlia rinunciassero. La fata possedeva un bellissimo giardino ricco di fiori stupendi sul Monte Cristallo, ma l’eccesso di sole li appassiva prematuramente. Sicché chiese, in cambio dello specchio, che Sorapiss accettasse di essere trasformato in una montagna, che proteggesse con la propria ombra il giardino della fata. Il re acconsentì.
Quando Misurina ricevette lo specchio e venne informata del patto, non si scompose, anzi, si mostrò entusiasta all’idea che suo padre, per renderla felice, diventasse una montagna, sulla quale lei avrebbe potuto correre e giocare. Ma in quello stesso istante, mentre Misurina contemplava lo specchio, Sorapiss cominciò a trasformarsi, gonfiandosi e cambiando colore: i capelli divennero alberi e le rughe crepacci.
Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Il re Sorapiss, nei suoi ultimi istanti di vita, dovette così assistere impotente alla tragica morte di sua figlia, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime del re, dove ancora oggi danno riflessi multicolori e che rendono ancora oggi il Lago di Misurina un luogo unico al mondo.
Descrizione: Il Lago di Sorapis è uno dei luoghi più belli delle Dolomiti. Grandi e piccoli visitatori rimangono incantati davanti a questo lago dalle acque turchesi, adagiato a 1.900 m di quota. È una nota meta d’escursione soprattutto in estate, quando le temperature in quota divengono più miti. I colori pastello del lago turchese, con bianche pareti rocciose e dolci pascoli sullo sfondo, rendono questo luogo davvero magico. Qui si potrà lasciar vagare lo spirito e, circondati dalle imponenti vette delle Dolomiti, dimenticare per un po’ lo stress e la frenesia della vita quotidiana. Situato a soli 150 m dal Rifugio Vandelli, questo lago delle Dolomiti può essere raggiunto solo a piedi. Nella provincia di Belluno, tra Misurina e Cortina d’Ampezzo, incontriamo il Lago di Sorapis, raggiungibile, durante una vacanza nelle Dolomiti, dal Passo Tre Croci. Il sentiero escursionistico n. 215 conduce, in un piacevole e leggero saliscendi, direttamente al Lago. E a chi apprezza una vacanza escursionistica un po’ più impegnativa, consigliamo di seguire il sentiero dapprima fino alla Forcella Marcoira e proseguire quindi fino al lago di montagna. Una volta giunti a destinazione, ci si potrà rilassare lungo la riva pianeggiante, o anche fare un pic nic. Per tornare ai propri alloggi – hotel o appartamenti – si seguirà il sentiero escursionistico n. 215.
Descrizione del percorso: Punto di partenza di questa escursione è il Passo Tre Croci, che si trova in provincia di Belluno tra Misurina e Cortina d’Ampezzo. Qui seguite dapprima la segnaletica “Rifugio Vandelli”, fino alla sbarra, dove poi il segnale con il segnavia n° 215 indica verso il Lago di Sorapis. Una piacevole escursione lungo il sentiero vi porterà in leggero saliscendi quasi tutto attraverso il bosco, per poi sfociare in un altro sentiero leggermente pietroso e un po’ in salita. Il sentiero corre ora sopra il margine del bosco e in alcuni punti è un po’ esposto, ma provvisto di funi di sicurezza. In seguito si prosegue più comodamente fino al Rifugio Vandelli, da dove in pochi minuti si raggiunge questo lago di montagna color azzurro turchese.
Dati tecnici dell’escursione:
Descrizione: Il lago di Caldaro, nel sul dell’Alto Adige, è il più grande della regione e contemporaneamente quello più caldo delle Alpi.
La conca del Lago di Caldaro si è sviluppata da un antico letto dell’Adige, tra la Costiera della Mendola e il Monte di Mezzo. Al giorno d’oggi, il lago è alimentato da alcune sorgenti subacquee, così come anche dal Rio dei Prati, il suo affluente più importante. Queste acque presso Caldaro lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige, si presentano con una lunghezza di 1,8 km e una larghezza di 0,9 km, quindi l’estensione è di 155 ettari. La profondità massima è di 5,6 metri. La temperatura dell’acqua, che nei mesi estivi supera i 28° C, lo rende il lago balneabile più caldo delle Alpi.
Per l’esattezza, il Lago di Caldaro (Kalterer See) si trova a 216 m di altitudine, 4 km a nord dal centro di Termeno (Tramin) e 4 km a sud da quello di Caldaro (Kaltern), paese al quale deve il suo nome. Il borgo Campi al Lago invece, il posticino più soleggiato del lago, si trova direttamente sulla riva settentrionale. La parte verso sud è un canneto, qui si trova il noto Biotopo Lago di Caldaro con oltre 100 specie di uccelli residenti, che rappresenta inoltre un importante punto di sosta per gli uccelli migratori. Da queste parti è situato anche un campeggio.
I bagnanti frequentano soprattutto le rive orientale e occidentale del Lago di Caldaro; i cani, purtroppo, non sono ammessi. Piscine con grandi prati al sole, un nuovo lido e ristoranti a volontà, così come anche la possibilità di parcheggio e noleggio barche e tavole da surf. La stagione balneare – tra inizio maggio e settembre – attira anche appassionati di sport acquatici. Soprattutto il fenomeno dell’ “Ora”, un vento meridionale proveniente dal Lago di Garda che si presenta ogni giorno puntualmente verso le ore 13.00, fa gioire i surfisti e velisti.
Descrizione: Cortina d’Ampezzo è una località che può vantare una storia millenaria e una lunga tradizione nel turismo. Oggi guarda con ottimismo al futuro anche grazie all’assegnazione dei Campionati Mondiali di Sci Alpino del 2021 La bellezza della Valle d’Ampezzo, la conca ampia e soleggiata che ospita Cortina, attrae visitatori da tutto il mondo in qualsiasi periodo dell’anno. E’ circondata dalle Dolomiti, patrimonio UNESCO. Cime monumentali come il Cristallo, le Tofane, le Cinque Torri, il Pomagagnon, il Becco di Mezzodì… sono fra le montagne più belle del mondo!
Descrizione: Le Tre Cime di Lavaredo in Alto Adige sono il simbolo delle Dolomiti e un vero Highlight paesaggistico zona delle Tre Cime/3 Zinnen in Alta Pusteria. Le Tre Cime di Lavaredo si trovano nel Parco Naturale Tre Cime e, insieme ad altre cime dolomitiche, nel 2009 sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si possono raggiungere dal lago di Misurina, da Auronzo di Cadore, da Dobbiaco e dalla val di Sesto e permettono la vista panoramica delle cime circostanti e del parco Naturale Tre Cime.
I tre obelischi rocciosi delle Dolomiti sono formati da roccia calcarea:
Punti panoramici. I punti panoramici più conosciuti sono quelli che si possono ottenere dalla val di Landro, presso il vecchio paese (ora al suo posto c’è un albergo) dove si ha un profilo laterale delle Tre Cime, oppure dal rifugio Auronzo o ancora dal rifugio Antonio Locatelli. Ma forse la vista migliore delle Tre Cime si ha dal monte Piana e dalla cima di alcune vette, che si ergono nelle sue vicinanze, come la Torre di Toblin o il monte Paterno.
Descrizione: La SECEDA è situata sul versante soleggiato della Val Gardena, nel bel mezzo del Parco Naturale Cisles-Odle. Il panorama che si può ammirare dalla cima comprende le Dolomiti e tutte le montagne altoatesine – dall’Ortles alla Vetta d’Italia, sino alle Dolomiti del Brenta (Adamello).
Descrizione: L’Alpe di Siusi con i suoi 56 km² è il più esteso altipiano d’Europa e una visita non può mancare, dove lascerà entusiasti sportivi, famiglie e buongustai grazie a paesaggi mozzafiato e regalando numerose emozioni a contatto con la natura. Una visita sull’Alpe di Siusi offre panorami mozzafiato affacciati sulle vicine cime dolomitiche di Sassolungo, Sassopiatto e Sciliar. Inoltre, 300 giorni di sole all’anno, una ricca flora contraddistinta da circa 790 diverse specie e le Dolomiti, dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, rendono particolarmente incantevole il più grande altipiano d’Europa. In estate e inverno, è magnifico partire alla scoperta dello straordinario paesaggio dell’Alpe di Siusi a piedi, in mtb, con gli sci o lo snowboard, senza porre limiti all’intensità delle emozioni “naturali” che potrete vivere.
Descrizione: Una visita in Val di Funes significa trovare pace e relax in una delle valli dolomitiche più suggestive e immergersi in una natura ancora intatta. Il gruppo delle Odle con le sue spiccate vette rocciose “incorona” la valle. La valle di Funes si dirama, tra Bressanone e Chiusa, e da Chiusa (523 m s.l.m.) verso est, fino all’ultimo centro abitato, Santa Maddalena (St. Magdalena, 1.339 m s.l.m.) uno dei punti d’accesso al parco naturale Puez-Odle.
La Val di Funes è un vero gioiello: piccola, accogliente, verdeggiante, dal rio di Funes fino agli alpeggi ai piedi dei Monti Pallidi. E’ sempre un’emozione vedere improvvisamente gli enormi coni di ghiaia grigia sovrastati da pareti a strapiombo, spuntoni rocciosi e cime che, a seconda dell’ora, assumono una colorazione ocra, pallida, rosa o rosso rame. Il sole trasforma le Odle in uno spettacolo di colori. I tre invitanti paesini del fondovalle sono Tiso, San Pietro e Santa Maddalena. Ottimamente attrezzata per il turismo sia estivo che invernale e per accogliere escursionisti e alpinisti, la Val di Funes, con i suoi innumerevoli sentieri e ferrate, i gioghi montuosi, i suoi circhi glaciali e le sue cime, è un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna.
Descrizione: BOLZANO È CULTURA. Grazie alle sue due entità, Bolzano è capace di stupire i turisti provenienti da ogni dove. I due volti, uno Nord-Europeo e l’altro più Mediterraneo, costituiscono un connubio perfetto rintracciabile nelle bellezze storico-artistiche della città. Per secoli Bolzano è stato il centro privilegiato per scambi commerciali tra Italia e Germania. Oggi il capoluogo altoatesino è città cosmopolita che sa essere vivace, allegra, moderna e raffinata al tempo stesso!
BOLZANO È DA GUSTARE. La presenza della tradizione mitteleuropea e di quella mediterranea è rintracciabile anche e soprattutto nella cucina altoatesina, così come in quella bolzanina. Piatti dal sapore autentico inebriano l’aria in ogni stagione. Imperdibile è certamente l’appuntamento con i Törggelen. Nella stagione autunnale i masi sudtirolesi aprono le porte per offrire prodotti tipici di stagione, come castagne, mosto, speck e vino nuovo.
BOLZANO È DA VIVERE. A Bolzano il paesaggio offre il giusto compromesso tra spazi abitativi e zone verdeggianti. La città dispone di molteplici percorsi per chi preferisce fare una passeggiata senza allontanarsi troppo dal centro; al contempo, gli escursionisti più esigenti, possono servirsi di una delle tre funivie per raggiungere gli altipiani che circondano il capoluogo. Qui la natura non ha eguali!
BOLZANO È TRADIZIONE. Quale modo migliore di apprezzare la cultura se non attraverso i molteplici eventi che organizza la città di Bolzano. Basti pensare ai mercatini di Natale, alla festa dei fiori in primavera, alla Bolzano estate, al Südtirol Jazz Festival Alto Adige e a numerosissimi altri eventi. Da non perdere inoltre le visite guidate attraverso i “Luoghi dell’Amore” e i divertenti appuntamenti per bambini del “Family Festival”.
BOLZANO È CITTÀ DI CONGRESSI. Bolzano è, fra le altre cose, un vero e proprio centro congressuale che offre una ricca rete di alberghi e centri polifunzionali, adatti a chi arriva nel capoluogo altoatesino per business. La città si presta senza alcun dubbio per eventi e incontri d’affari, proponendo servizi sempre moderni e funzionali.
Descrizione: Merano è un piccola cittadina situata nel cuore dell’Alto Adige. Qui convivono 40.000 abitanti di madrelingua tedesca e italiana, questa pacifica convivenza garantisce un mix unico di cucina, cultura, lingue e costumi. Il centro storico medievale ed i distretti circostanti sono circondati da montagne medie e alte e valli caratteristiche. Da 200 anni Merano è una popolare destinazione turistica, conosciuta per il suo bel tempo (300 giorni di sole all’anno!), la sua cucina e le tante diverse possibilità di attività sportive e culturali.
Cose da vedere. I strabilianti giardini botanici, le modernissime terme, i storici portici, le passeggiate fresche, uno sguardo su Merano dalla torre. Ecco qui il Castello di Trauttmansdorff e i giardini di Sissi.
Descrizione: In Val Venosta, nel lago di Resia, davanti alla maestose montagne della Vallelunga c’è un campanile che emerge dall’acqua rendendo il luogo fiabesco e affascinante. La storia legata a questa immagine da cartolina, purtroppo, è meno idialliaca. Il lago di Resia è il più grande dell’Alto Adige nel comune di Curon e il campanile sommerso rimanda a un triste ricordo. Qui un tempo, infatti, si trovavano tre laghi naturali. Oltre quello di Resia c’erano il Curon e il San Valentino alla Muta. Nel 1950, essi vennero unificati con la costruzione di una diga. L’opera provocò la completa sommersione dell’antico centro abitato di Curon, che venne trasferito altrove. Lo sbarramento costò circa 25 miliardi delle vecchie lire e fu al centro dell’ira degli abitanti, che si rivolsero addirittura al Papa per evitarne la costruzione. I tentativi furono vani e l’acqua invase case e terreni coltivati. Tra le bellezze che andarono perse c’era anche una chiesa del Trecento, di cui oggi si può ammirare il campanile che emerge dal lago di Resia. Solo d’inverno, quando il lago diventa ghiacciato, il campanile può essere raggiunto a piedi ma purtroppo, numerose infiltrazioni d’acqua minacciano la sua integrità. Oggi il campanile di Curon è uno dei punti più suggestivi di tutta l’area. La leggenda vuole che, nelle rigide notti invernali, qualcuno senta ancora le sue campane suonare.
Per altri suggerimenti ed idee non esitate a chiedere direttamente a noi: saremmo lieti di illustrarVi tante nuove e divertenti avventure da vivere tra le splendide vette dolomitiche!
Cogli l’occasione per visitare e scoprire questi posti magici ed organizza la tua prossima vacanze in montagna nelle favolose Dolomiti di Fassa!